Diario della morte italiana

Diario della morte italiana

lunedì 4 marzo 2024

 




Ri-selvaggio

 

 


 

Non idealistico, fuori da ogni ideale

è un albero, un arbusto, una pianta.

Se cerchi un ideale

cercalo in una pianta della tua età.

 

Selvaggio cercare nell'aria un appiglio

un propagarsi che è unica speranza

di tutto un essere

forza misteriosa e radicale di rhiza *

e poi azione d'alburno, gorgoglio di linfa

- poggiando l'orecchio alla corteccia sembra

si possa sentire questo fluire di vita -

e poi del ramo è l'ultima lotta. 

E non è questa rivoluzione?

Se cerchi un cambiamento radicale

cercalo nella Terra, basta un giardino. 

L'atto più rivoluzionario della storia

- di cui non si è mai parlato -

è seme che muta in albero, bruco che muta in farfalla

mosto che muta in vino, germoglio che muta in fiore,

fiore che muta secondo la terra,

mutante mimesi del bruco secondo la pianta

ali di farfalla che mutano in occhi contro i predatori

serpente che muta pelle

flessibile in duro, verde in giallo

 e così ogni morto muta in humus per la terra

e la terra è un'infinità mutevole

che torna a se stessa

in proverbiale polvere in cui tutto muta.

Stampata sui manifesti l'infinità della Natura

andrebbe portata insieme a Che Guevara

prima di dimenticare anche l'ultimo ideale

nell'uomo che muta nel Selvaggio

 

Bello il cartello con sopra un ruscello

viso emblematico della Terra

o il mare che schiaffeggia il faro

e mascelle d'uomo quegli scogli

nasi puntuti, fronti piatte e lucide,

teste stolide in blocchi di cemento

masse umane come massi ammassate

e sono cemento perché sordo cemento sono gli ideali

le ideologie, le religioni, le scienze, le arti...

insomma tutta la Storia è duro cemento

armato in Strutture e Sovrastrutture

con tutte le sue esse maiuscole

- E tu non stare a guadare le maiuscole

infantilmente assorto come quel misero rivoluzionario

che rivela se stesso davanti alla misera autorevolezza di una Esse

La Storia della Francia, ad esempio, sta tutta su una zattera,

e la Storia del mondo è ancora più piccola

è storiella, barzelletta di ombre santificate, codici, scritture

lingue morte e lingue sfiancate

Parlamenti, Accademie

Strutture Strutture Strutture

Eccomi allora tra una rivoluzione in poesia e una rivoluzione in orto

Ri-selvaggio

tra "Leaves of grass" e "Filo di paglia" * 

qui ed ora o chissà dove

per una storia, comunque,

che sia estranea a ogni Storia

qui ed ora o chissà dove

tra semiosfera e rizosfera

ché la mia vita non è più incerta,

l'estinzione umana non è più tanto sicura

tra il sig. Lotman e una signora Quercia

tra poesia che si fa panorama e una vista da microbiologia...

 

Che gli umani, allora, tutti in ginocchio,

preghino l'erba

e le piante che soffocano gli orti

perché neanche gli orti sono santi o sicuri

- Ti ho detto di non startene assorto davanti ai Santi

e di non cercarne altri

se non vuoi ritrovarti di nuovo tra Servizi Segreti

padroni sui tuoi orti, sulle tue poesie

a colare, in armi, cemento armato sui tuoi armenti

 

Speranza, se c'è, ora, è maestosamente minuscola

non più infantilmente, nevroticamente maiuscola

e non è una nuova storia di adorazioni

ma, forse, solo un illuminare il vecchio rumore

con il silenzio ritrovato della Terra,

quel lombrico e quella talpa che sappiamo là sotto

tra i funghi, anch'essi amici, e i minerali depositati

Sfera che è immune ai nostri olocausti e genocidi

là dove seppur non si respira ossigeno e c'è vita

mentre noi, gran respiratori,

così luridi, sporchi di così folle merda,

così autorevolmente distinti dal fango,

non sappiamo più nemmeno l'aria.

 

 

 

 

 

 note: 

* radice, nella locuzione greca

**Walt Whitman e Masanobu Fukuoka