Campagna
dedicata ad Anda-Ioana Ardeleanu che detesta la Veccia
Leguminosa amorevole carnivora
gli umani ti chiamano "Veccia"
microrganismi simbionti fertilizzanti
("rendere fertile", che bella frase!)
tutti assiepati nella rizosfera
e la Campagna ha i suoi maghi
come le borgate i fruttivendoli
Sì, i beni migliori li respingiamo
ignari i nostri piedi vivono sulle radici
come le città vivono sui ratti
Campagna o Città
stupidissimo scegliere la Città
e il mondo ha scelto la città
le peggiori sono quelle come Bruxelles
e Frankfurt col mondo morto dentro
gli umani vicoli e i naturali fiumi
dimenticati per altre aree ritenute superiori
Parlamenti e banche,
ville di imprenditori e studi televisivi,
templi massonici e redazioni di giornali
loro ci impongono questa loro Città esterna
Oh Campagna dimenticata
stupidissmi come siamo!
batteri e microrganismi angeli campestri
tutti spiegati sotto i nostri piedi
là nella rizosfera mostruosa
non vediamo chi ci offre il miglior bene
abbiamo le nostre bocche per parlare
e mangiare a sbafo dalla Natura
e bere vino fatto dagli angeli batteri
i moscerini della frutta con ali invisibili baciano
le nostre bocche mordenti
lo fanno segretamente
coi loro rostri di mostri surreali
si posano sulla maturità zuccherina
finché vi posiamo noi le bocche
alcuni tonti non sanno quanto sono avidi
e maledetti e stupidi gli umani
qualcuno perfino fuma mentre mangia
Oh Campagna atossica
ho visto arrivare la Dea delle albicocche
la donna arancione nel suo giorno
e c'era la pioggia
e ho visto che gli stupidi non degustano
la vita con la pioggia
non sanno che l'albicocca esplode di gusto
contro un cielo nero
e mentre i grandi pittori corrono spaventati
ai loro cavalletti per dipingerla
gli stupidi si bloccano, muoiono
sui loro barbecue pieni di cadaveri
rosolati borghesi
la corsa della Città è quella dei bancari dopo il lavoro
quella di chi corre la domenica verso la Campagna
The paradise lost o Le temps retrouvé?
I mostri sono tutti ammassati
tutti scienziati, maggioranze istruite
hanno letto solo Umberto Eco gran mistificatore
poi si sono bloccati per sazietà
la bocca certo non è fatta per leggere
la Grande Letteratura
meravigliosa come la Natura
opposta agli scienziati imprenditori
a chi procura petrolio
a chi procura virus
alle industrie e alle centrali
Grande letteratura è Campagna
al confronto la grande città è minuscola
coi suoi cocainomani sfruttatori
coi suoi passivi sfruttati
che si ritrovano sempre affratellati
e io che non so più a chi indirizzare
le mie lettere per il mondo
Natura è Vita
mostruosa come la vita
in fiori spaventosi e animali mostri
mani di talpa e zampe di tipula
raccapricciamo davanti alla Natura
un pendulo fiore giallo con pupilla nera
un altro bianco che sembra delicato :
la fattura è di quelle squisite
certi materiali neanche in Dostoevskij
appena la Dickinson coi suoi bombi in corsetti
Rimbaud ha visto tutto e di certo li ha visti
ma dobbiamo superare il decadentismo
disse l'angelo mostro Pasolini
Bianco fiore che chiamano "rosa"
petali come pelle di bimbo o di puttana
erompe da pianta spinosa
ma io non la amo
preferisco la sorella verdenera chiamata "rovo"
quella con serpenti vivi che lacerano
e inferociscono i margini campestri
leccando le lame dei bandoni
La falce li tagliuzza appena e poi declina
la radice del rovo vive delle nostre debolezze
e delle nostre superficialità
la dea del rovo perirà per ultima
Oh Campagna ritrovata
la zappa si spezza nella mano
legno secco detto "manico"
e la penna assume un che di ridicolo
uno scrittore ne resta impressionato
mai l'avrebbe detto!
Proust non ha capito niente
non ha visto niente
le stanze chiuse, le tende
la muffa permea l'anima e la prende
è la Morte idealizzata come Vita
mentre nei campi
in mano la falce declina
la zappa ridicola in colpi sudati
fa ridere i campi e questi ridono, ridono
perché tutto ricresce, tutto
solo i ciliegi, forse
delicati come Puskin
quando l'offesa è intollerabile
preferiscono morire
e così per amore un coniglio verso l'altro
che per troppa delicatezza è morto subito
neanche il tempo di amarlo come avrei voluto
ah,tutto quello che può avvenire in una gabbia!
Medea, Edipo, i fuochi d'artificio, i balli in maschera
tutto in una gabbia
quanti fiori dell'oscura vita
anche nelle gabbie!
le gabbie che proteggono dalla libertà
La vita è proprio un mostro
i più religiosi Ulivi lo confermano
quelli rognosi
e voltatomi all'improvviso
certe verdi estremità mi guardano
le foglie più vive della Vite
quelle palpatrici
cosparse di vene rosso sangue
Oh Campagna di tanta vita
la zappa si spezza nella mia mano
la morte ritorci su di noi
i tuoi scherzi con occhi seri
le tue gondole notturne naviganti su spighe
i tuoi fuochi di sole
luce che è del sole, tutta sua
e noi che ce ne illuminiamo ingrati
e sempre a sbafo,
sempre stupidissimi
come quei comici verso il pubblico
vomito per casalinghi
e quei casalinghi liberali
la Libertà di cui sono oratori
dov'è la Libertà?
Se non c'è muffa c'è polvere
le case sono sempre sporche
per quanto le possiamo pulire ed essere liberali
per quanti schiavi pulitori questi liberali possiedano
Città in quartieri ricchi
contro limpida Campagna
merda di pecora rotta con le mie mani
e data purissima sui semi seminati
i tuoi fiori, i tuoi animali
tutti ciondolanti i gatti
tutte oziose sugli steli le corolle
oggi ho visto un insetto svenuto su dei petali
il giallo limpido appena partorito dal sole
e gli insetti che lo venerano come Ra
i colori devono essere dèi per loro
e chissà quanti ne esisteranno
tra loro così pii e grati
Mostruosi Dèi campestri
Pioggia che muta in grani e spacca
Vento che urla e reinventa i paesaggi
Luce che compie rivoluzioni
Buio che inonda come laguna
Luna che parla ai semi
oh quanti ne condivido io con loro
quanti ne condivido io con loro