Diario della morte italiana

Diario della morte italiana

giovedì 11 maggio 2023

 

 

 

 Campagna

                                                

                                                      dedicata ad Anda-Ioana Ardeleanu che detesta la Veccia

 

Leguminosa amorevole carnivora

gli umani ti chiamano "Veccia"

microrganismi simbionti fertilizzanti

("rendere fertile", che bella frase!)

tutti assiepati nella rizosfera

e la Campagna ha i suoi maghi

come le borgate i fruttivendoli

Sì, i beni migliori li respingiamo

ignari i nostri piedi vivono sulle radici

come le città vivono sui ratti

Campagna o Città

stupidissimo scegliere la Città

e il mondo ha scelto la città

le peggiori sono quelle come Bruxelles

e Frankfurt col mondo morto dentro

gli umani vicoli e i naturali fiumi

dimenticati per altre aree ritenute superiori

Parlamenti e banche,

ville di imprenditori e studi televisivi,

templi massonici e redazioni di giornali

loro ci impongono questa loro Città esterna

Oh Campagna dimenticata

stupidissmi come siamo!

batteri e microrganismi angeli campestri

tutti spiegati sotto i nostri piedi

là nella rizosfera mostruosa

non vediamo chi ci offre il miglior bene

abbiamo le nostre bocche per parlare

e mangiare a sbafo dalla Natura

e bere vino fatto dagli angeli batteri

i moscerini della frutta con ali invisibili baciano

le nostre bocche mordenti

lo fanno segretamente

coi loro rostri di mostri surreali

si posano sulla maturità zuccherina

finché vi posiamo noi le bocche

alcuni tonti non sanno quanto sono avidi

e maledetti e stupidi gli umani

qualcuno perfino fuma mentre mangia

Oh Campagna atossica

ho visto arrivare la Dea delle albicocche

la donna arancione nel suo giorno

e c'era la pioggia

e ho visto che gli stupidi non degustano

la vita con la pioggia

non sanno che l'albicocca esplode di gusto

contro un cielo nero

e mentre i grandi pittori corrono spaventati

ai loro cavalletti per dipingerla

gli stupidi si bloccano, muoiono

sui loro barbecue pieni di cadaveri

rosolati borghesi

la corsa della Città è quella dei bancari dopo il lavoro

quella di chi corre la domenica verso la Campagna

The paradise lost o Le temps retrouvé?

I mostri sono tutti ammassati

tutti scienziati, maggioranze istruite

hanno letto solo Umberto Eco gran mistificatore

poi si sono bloccati per sazietà

la bocca certo non è fatta per leggere

la Grande Letteratura

meravigliosa come la Natura 

opposta agli scienziati imprenditori

a chi procura petrolio

a chi procura virus

alle industrie e alle centrali

Grande letteratura è Campagna

al confronto la grande città è minuscola

coi suoi cocainomani sfruttatori

coi suoi passivi sfruttati

che si ritrovano sempre affratellati

e io che non so più a chi indirizzare

le mie lettere per il mondo

Natura è Vita

mostruosa come la vita

in fiori spaventosi e animali mostri

mani di talpa e zampe di tipula

raccapricciamo davanti alla Natura

un pendulo fiore giallo con pupilla nera

un altro bianco che sembra delicato :

la fattura è di quelle squisite

certi materiali neanche in Dostoevskij

appena la Dickinson coi suoi bombi in corsetti

Rimbaud ha visto tutto e di certo li ha visti

ma dobbiamo superare il decadentismo

disse l'angelo mostro Pasolini

Bianco fiore che chiamano "rosa"

petali come pelle di bimbo o di puttana

erompe da pianta spinosa

ma io non la amo

preferisco la sorella verdenera chiamata "rovo"

quella con serpenti vivi che lacerano

e inferociscono i margini campestri

leccando le lame dei bandoni

La falce li tagliuzza appena e poi declina

la radice del rovo vive delle nostre debolezze

 e delle nostre superficialità

la dea del rovo perirà per ultima

 

Oh Campagna ritrovata

la zappa si spezza nella mano

legno secco detto "manico"

e la penna assume un che di ridicolo

uno scrittore ne resta impressionato

mai l'avrebbe detto!

Proust non ha capito niente

non ha visto niente

le stanze chiuse, le tende

la muffa permea l'anima e la prende

è la Morte idealizzata come Vita

mentre nei campi

in mano la falce declina

la zappa ridicola in colpi sudati

fa ridere i campi e questi ridono, ridono

perché tutto ricresce, tutto

solo i ciliegi, forse

delicati come Puskin

quando l'offesa è intollerabile

preferiscono morire

e così per amore un coniglio verso l'altro

che per troppa delicatezza è morto subito

neanche il tempo di amarlo come avrei voluto     

ah,tutto quello che può avvenire in una gabbia!

Medea, Edipo, i fuochi d'artificio, i balli in maschera

tutto in una gabbia

quanti fiori dell'oscura vita

anche nelle gabbie!

le gabbie che proteggono dalla libertà

La vita è proprio un mostro

i più religiosi Ulivi lo confermano

quelli rognosi

e voltatomi all'improvviso

certe verdi estremità mi guardano

le foglie più vive della Vite

quelle palpatrici

cosparse di vene rosso sangue

 

Oh Campagna di tanta vita

la zappa si spezza nella mia mano

la morte ritorci su di noi

i tuoi scherzi con occhi seri

le tue gondole notturne naviganti su spighe

i tuoi fuochi di sole

luce che è del sole, tutta sua

e noi che ce ne illuminiamo ingrati

e sempre a sbafo,

sempre stupidissimi

come quei comici verso il pubblico

vomito per casalinghi

e quei casalinghi liberali

la Libertà di cui sono oratori

dov'è la Libertà?

Se non c'è muffa c'è polvere

le case sono sempre sporche

per quanto le possiamo pulire ed essere liberali

per quanti schiavi pulitori questi liberali possiedano

Città in quartieri ricchi  

contro limpida Campagna

merda di pecora rotta con le mie mani

e data purissima sui semi seminati

i tuoi fiori, i tuoi animali

tutti ciondolanti i gatti

tutte oziose sugli steli le corolle

oggi ho visto un insetto svenuto su dei petali

il giallo limpido appena partorito dal sole

e gli insetti che lo venerano come Ra

i colori devono essere dèi per loro

e chissà quanti ne esisteranno

tra loro così pii e grati

Mostruosi Dèi campestri

Pioggia che muta in grani e spacca

Vento che urla e reinventa i paesaggi

Luce che compie rivoluzioni

Buio che inonda come laguna

Luna che parla ai semi

oh quanti ne condivido io con loro

quanti ne condivido io con loro

 

 

 

 

 

mercoledì 10 maggio 2023

 

 

 

 

 Senzatetto
 

 


 
Tetto, ricordiamolo, significa televisione.
 
ore 6.00:  Prima Ora di berlusconismo
ore 7.00:  leghismo
ore 8.00:  renzismo
ore 9.00:  ex-sinistrorsi
ore 10.00: titoli di giornali di Stato
ore 11.00: film western mattutino
ore 12.00:  preparativi per le menzogne di Stato
ore 13.00:  Ora della menzogna (giornalismo di Stato e Propaganda totale)
ore 14.00: soap opera per l'imborghesimento casalingo
ore 15.00: abbrutimenti e devastazioni varie
ore 16.00: abbrutimenti e devastazioni varie
ore 17.00: documentari istruttivi
ore 18.00: altre forme di devastazione mentale
ore 19.00: altre forme di devastazione mentale
ore 20.00: Vespri di Telegiornali con rinnovata Propaganda totale
ore 21.00: film stereotipi per l'istupidimento
ore 22.00: Salmo della spietatezza
ore 23.00: conseguimento del coma del telespettatore
ore 24.00: conseguimento della morte mentale del telespettatore

P.s. Cari telespettatori il programma potrebbe cambiare.
 
La devastazione programmata sotto al tetto
per chi un tetto ce l'ha (e allora lo chiameremo "uomo tettonico")
opera affinché le cellule celebrali dei tettonici
siano sottomesse a un più alto Tetto
(che chiameremo "Nuovo Ordine Tettonico")
 
Nell'A.S.D 2009 (Anno SenzaDio)  
io smetto
di avere una televisione
e sono come un senzatetto
che sceglie di restare in strada

intervistati a Milano,
due o tre senzatetto
la pensano esattamente come me
 

Il salto da analogico a satellitare  
è quasi metafora del mio salto:                                            

sicché mi ritrovo a guardare la luna
e forse riscopro il Cielo di Dio
e come intelligente osservatore
riscopro Dio stesso
Dio senzatetto

Ucciso da Nietzsche,
sembra tuttavia resusciti da me
 
Dal mio Calendario liturgico estivo (comunque molto variabile)
che sono io riscoperto, o resuscitato,
e ciò è accaduto nell'A.S.T 2009 (Anno SenzaTelevisione)
potrei stendere questo palinsesto
ma con una certa approssimazione:
 
ore 8.00:  osservazione della Natura e Cura delle piante
ore 9.00:  prosecuzione Lettura della sera prima (da Dostoevskij a Fukuoka a Zizek)
ore 10.00: informazione ( lettura di qualche rigo giornalistico)
ore 11.00: Scrittura (di miei testi)  
ore 12.00: Scrittura (continua)
ore 13.00: Scrittura (continua)
ore 14.00: pausa pranzo con visione di un film, per evasione o cultura (film d'autore)
ore 15.00: prosecuzione evasione/cultura
ore 16.00: Scrittura (di miei testi)
ore 17.00: Scrittura (continua)
ore 18.00: Scrittura (continua)
ore 19.00: svolgimento di attività diverse: doveri, obblighi, piaceri ecc.
ore 20.00: Godimento della Musica
ore 21.00: Cena con visione di un film, per evasione o cultura (film d'autore)
ore 22.00: prosecuzione evasione o cultura
ore 23.00: Composizione musicale (mia musica)
ore 24.00: prosecuzione Composizione musicale
ore 1.00: Ora del sonno, con o senza Lettura di un libro
 
Il programma è molto variabile, come ho detto,
ma questo è in maggioranza il modo in cui io vivo.
Relazioni umane incluse, rare.
Meraviglioso silenzio incluso, spesso.
E la luna osservata, regolarmente.
 
Questo è il solo modo che conosco
in cui si può essere umani
malgrado si viva sotto un tetto.
 




martedì 9 maggio 2023

 

 

 

 

 

Tele tessute di luce, aria, acqua e gli altri elementi...

Come da tanti ragni invisibili noi cresciamo;

elementi noti ma non notati, e altri ignoti, studiati

finché poi diventiamo questa massa di scienziati

Nota, ma non la notiamo, la macchina in nostra mano:

corre, frulla, lava, uccide con joystick, crea dementi...

 

Mircea Eliade ha già detto tutto: ierofanie e ierofanie...

Oh, dovremmo studiare certi testi di grande impegno

prima di profanare Marte come distruggemmo la Terra;

conoscere tutte le Religioni, la Storia, la Poesia...

ogni uomo dovrebbe, e l'astronauta che sia degno

di portare l'occhio nostro deve aver visto il Finis Terrae.

 

Ché il confine della conoscenza vera e imperfettibile

è sapere della linfa che risale l'albero, come?, dell'anima

che avvolge il corpo, del corpo che in apnea muta,

della mutazione di un bruco, perché?, dell'inosservabile

realtà del mondo terrestre che la Scienza non disamina,

della stupidità umana malgrado l'intelligenza data.

 

Ma giovani fisici con mano su vecchi Nobel esultano:

transcranici, doppleriani, "fotoni osservatori" e Quanti; *

come bambini lasciano cadere i vecchi cubi di legno

e tastoni, entusiasti, mani osservate mentre toccano,

bocconi, un po' tristi, dicono: "sperimentatori brillanti **

sono gli uomini fin da piccoli", e spacciano per ingegno

 

quelle curiosità puerili, quelle occhiate stupefatte,

perfino gli sbadigli; eppure sbadigliano anche i gatti ***

e non di meno i conigli, e tutti fummo animaletti

e sarebbe stato migliore l'Universomondo se tutti

fossimo rimasti scientificamente arretrati, capretti

bianchi e tremanti caduti in una vasca di bianco latte.    

 

Ma i piccoli quadrumeni crescono e siamo scienziati

pronti a imparare la tecnica, ma non la parola nuova

né la nostra lingua, e scommetto che da "transcranici"

a "bocconi" a "quadrumeni" niente i coglioni lettori

hanno capito delle parole che uso, pur letterali; uova

di Colombo che ho lasciato cadere per voi a-semantici.

 

Coglioni o catecumeni iniziati alla Triste Scienza, ****

e nessun filosofo che seppe di questa veder gli effetti;

moderna silenziosa apocalisse in cui io gioco, allora,

a far cadere parole dalle mani per provar prestanza

dei vostri cervelli, come Galileo coi suoi preti inetti,

coglioni o catecumeni iniziati alla Triste Fede d'allora.

   

Sperimentati dai nuovi Mengele capi dei palinsesti

voi cercate ma non trovate più i natii cervelli vostri

sbranati dalla "vituccia quotidiana" (Majakovskij);

giocate con cubi di merda lasciata cadere dai preposti

e, imbeccati ad aver fede nella miseria, baciate i rostri

dell'arpie che porgon solo quella, mai Nutrimenti terrestri. *****


 

 

 

 

 

* Mi riferisco agli ultimi studi di fisica pubblicati. L'effetto Doppler, gli esami transcranici per osservare i pensieri; i "fotoni osservatori" è una frase tratta dalla spiegazione della teoria quantistica.

** Altra citazione da un articolo di fisica.  

*** Nomino gli sbadigli perché la scienza sostiene dipendano dai cosiddetti neuroni-specchio. 

**** Ovviamente il mio è un calembour con il titolo del libro "La gaia scienza" di Nietzsche.

***** Per chi non l'ha capito il riferimento è alla grande opera umana, filosofica e morale dello scrittore André Gide "Les nourritures terrestres".